Da domenica scorsa la situazione si è evoluta lentamente.
Dino
sembra stare leggermente meglio, quanto meno mangia (il che è ottimo segno!), cammina ancora un po' incerto ma sembra più stabile di quattro giorni fa. La cosa commovente è che miagola a sua mamma, Giada,
che però non lo bada e anzi a volte gli soffia contro :-(
Purtroppo i nostri tentativi di catturarlo sono falliti: il terreno è sconnesso per i resti delle pannocchie,
per cui è difficile avvicinarlo e riuscire a farlo entrare nella gabbietta senza che lui si spaventi (a chi non sa cosa stiamo facendo, in quei momenti sembriamo sicuramente due deficienti che si muovono a rilento come sulle uova...); inoltre, come spesso accade qualunque sia il gatto o i gatti in questione, gli altri si mettono in mezzo per contribuire a vanificare i nostri sforzi...
Nel frattempo ieri, alla fine dell'ennesimo tentativo andato male, Dora
è entrata nella gabbietta e allora ne abbiamo approfittato per prenderla e portarla a sterilizzare.
Così ora, a parte Camelia,
tutte le femmine sono state sistemate e in teoria la prossima primavera il numero degli "indigeni" non dovrebbe salire come al solito...
Dora è stata operata stamattina dal vet ed essendo risultata (FORTUNATAMENTE!) risultata negativa anche lei al test FIV/FELV, l'ho fatta vaccinare.
Più tardi andrò a prenderla, ma siccome anche il tempo (ovviamente) non ci aiuta mai e per stanotte e domattina è prevista pioggia (che ha rotto davvero le palle, oltre che gli argini a qualche chilometro da qui, dove c'è gente che sta molto peggio di noi...), vedrò come fare e la terrò in garage, tanto più che ieri, durante il trasporto, è stata buona e spero lo sarà anche durante la degenza post operatoria. Se in ambulatorio ci fosse posto, la lascerei fino a domani, ma so che il vet è super pieno di mici da sterilizzare e lasciarla chiusa in una gabbietta piccola mi sembra una crudele punizione per una creatura che non ha colpa di nulla.
Quanto a Delfo,
purtroppo, non l'abbiamo più visto e mi spiace di non avere sue foto migliori di queste, dovute al fatto che essendo schivo come sua madre Camelia, con la quale condivide l'inconfondibile pelo screziato chiaro e la coda con gli anelli, è sempre stato difficile fotografarlo.
Vorrei riuscire a credere che lo rivedremo. Ma l'esperienza e la statistica giocano a nostro sfavore, quindi è meglio concentrarsi su quelli che sono rimasti e che hanno sempre e comunque SOLO NOI a prendersi cura di loro.
Anche se con il cuore sempre incerottato e gli occhi mai del tutto asciutti dalle ultime lacrime...
giovedì 18 novembre 2010
dalla colonia (34): ma noi andiamo avanti...
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