giovedì 21 gennaio 2010

Briciola nella sua nuova casa

Eccola qua, la nostra principessa, fotografata come una star la scorsa settimana, a quindici giorni dalla sua adozione, nella sua nuova casa.






Dopo qualche giorno di comprensibile assestamento, dove il divano costituiva il prezioso rifugio ad ogni rumore nuovo e sospetto, l'ho trovata perfettamente a suo agio, sotto l'occhio vigile ma buono del "padrone" di casa, Ciccio

come si può vedere anche qui (non è un effetto ottico, Ciccio pesa dieci chili!!!)


Ogni tanto qualcosa va a buon fine: ché, come diceva qualcuno, "non può piovere per sempre"...

lunedì 11 gennaio 2010

dalla colonia (18) - benvenuti in paradiso

(scatti di ieri)

la distesa di fango, con Elena sullo sfondo...


la povera Casper, ancora sporca dopo l'infangata di sabato...




la mangiatoia, da noi rimessa in ordine dopo il passaggio dei bastardi che hanno cercato di rubarla...
interno mangiatoia, prima del rifornimento...


Camelia nel fango...



Giada nel fango...


Giada che attraversa la maledetta strada...

e Cloudy che ci ripensa...

per andare a giocare con Casper...




Giada e Briciolo che si studiano (lei è certamente in calore, purtroppo per noi...)


ma poi Briciolo preferisce tornare a fare uno spuntino, appena Elena libera la mangiatoia...

domenica 10 gennaio 2010

dalla colonia (17) - buon anno? non per loro...

Per quei mici della colonia che per vari motivi, principalmente il non essere "domestici" come gli altri, non hanno la fortuna di essere stati salvati da quel posto infame, sono giorni difficili.
O gela, o nevica o piove.
Anzi, diluvia.
Ieri, nell'ennesima giornata di fottutissima pioggia, T. ed io ci siamo comunque avventurate (come tutti i giorni) alla colonia, in un momento in cui la pioggia sembrava aver diminuito l'intensità.
Lo scenario, una deprimente distesa di fango come al solito, ieri presentava una "bella novità": qualche schifoso essere, al quale vado sto augurando le peggiori sofferenze da 24 ore, aveva cercato di portar via la mangiatoia, ma essendo la stessa preventivamente fissata con fil di ferro ad un albero, non c'è riuscito.
Però l'ha lasciata inclinata e mal messa -ché di certo un infame del genere non torna indietro a sistemare lo schifo che ha causato- e così i mici non l'hanno potuta utilizzare né per mangiare, né per ripararsi.
Inoltre la ciotola dell'acqua s'è svuotata e ha inzuppato lo strato di giornali che pazientemente T. sostituisce ogni giorno a causa del fango che i poveri mici si portano dietro con le zampine.
Quando l'ho vista, ho urlato dentro di me le peggiori cose; poi ho pensato ai mici e mi sono data da fare.
C'erano solo Eolo, Elena, Briciolo, Cloudy e Casper, tutti bagnati, visibilmente infastiditi e spaventati dall'evento atmosferico e dalla bella sorpresa.
In particolare la povera Casper era irriconoscibile, tutta bagnata e striata di fango: mi veniva da piangere mentre le aprivo una scatoletta di cibo, intiepidita sul termosifone di casa, avrei dovuto fotografarla per far vedere in che stato era ridotta, ma darle da mangiare aveva la priorità. Mentre mangiava, cercavo di farle capire a parole che mi scusavo per quello che altri esseri infami le avevano causato.
In qualche modo siamo riuscite a ripristinare la situazione, lasciando cibo umido e secco ed acqua nella mangiatoia, con giornali puliti ed asciutti sul fondo.
Poi, ovviamente, ha ripreso a piovere. E pure forte.
I due piccoli, Casper e Cloudy, insieme ad Elena ed Eolo, hanno attraversato la strada, la solita maledetta strada, e dopo aver tentato di giocare un po' nel giardino, sono andati a ripararsi nella "casa".
Briciolo, che si attardava a mangiare croccantini sotto la pioggia (a volte i gatti sanno davvero farti incazzare quando la situazione ti sta già sfuggendo di mano per conto suo), è stato spostato di peso da T. dentro la più grande delle cucce, dove è rimasto a finire il pasto e poi, ovviamente, è uscito per andare, spero, a ripararsi altrove.
Siamo ripartite sotto un diluvio inclemente e menefreghista della nostra preoccupazione, con il cuore pieno d'amarezza ed i vestiti pieni d'acqua.
Mentre mi allontanavo, guardavo con rabbia nello specchietto retrovisore, pensando quanto poco basterebbe per risolvere una situazione assurda come questa.
Basterebbe un po' di civiltà e buon senso, non pretendo che TUTTA la gente diventi amante degli animali: se li rispettasse, sarebbe già un passo avanti.
E invece, no.
Altro che buon anno...