Martedì 13: le mamme presenti sono ancora tutte panciute.
Mercoledì 14: Elena
e Felix
hanno partorito.
Sono entrambe in ottimo stato, siamo commosse dall'evento e mentre si coccolano e confortano a vicenda tra loro,
le accarezziamo e salutiamo, cerchiamo di dar loro tutto ciò che pensiamo sia loro necessario.
Ovviamente non sappiamo né dove, né come stiano i cuccioli: né, tantomeno, quanti siano e "cosa" siano. Giada ha ancora un vistoso pancione,
la sua espressione ci sembra stanca e rassegnata. Vorrei portarmela a casa, darle una cuccia calda, un rifugio sicuro, un riparo dai pericoli.
La piccola Casper osserva le mamme, a debita distanza, con la sua consueta buffa diffidenza.
Giovedì 15: nessuna novità. Le due nuove mamme presenti, Giada ancora con il pancione,
Felix in ottima forma,
Casper zampettante e giocosa.
Venerdì 16: purtroppo T. trova la nostra adorata puffetta Casper morta, sul ciglio della strada, travolta probabilmente da un'auto.
Il suo povero corpicino è ormai rigido, lacrime di rabbia e dolore scendono copiose su sui nostri visi increduli: e mentre l'accarezziamo, parlandole con la voce spezzata dal pianto, penso all'ironia di poterla toccare solo ora che il suo spirito è tornato sul Ponte, insieme ai nostri piccoli amici, volati via già da tempo.
T. la carica in auto, la depone con infinita tristezza e profondo rispetto su una copertina e ci avviamo a dar da mangiare agli adulti superstiti.
Quattro gatti, nel vero senso della parola: Elena, Eolo, Felix e Giada.
Manca Camelia, avvistata l'ultima volta martedì. E c'è una gatta nera (presumiamo sia femmina, visto che Eolo non la scaccia), che, come in altre sue comparizioni recenti, con gran timore e molta prudenza si avvicina al cibo che le lasciamo al di là della rete.
Chiamo l'ASL per sapere come disporre dei resti della povera Casper: mi dicono di portarla da loro, chiusa in un sacco nero. E questo pensiero ci rende ancora più tristi. Vado a casa a prendere l'occorrente, compresi i documenti che attestano il censimento della colonia e fanno sì (almeno questo!) che la cremazione di Casper non venga addebitata a noi, bensì, mi dicono, al comune nel quale si trova la colonia.
Mi reco all'Asl, T. mi aspetta in auto; piangendo e salutando Casper per l'ultima volta, la deponiamo con dolcezza dentro a quell'impietoso sacco.
La tengo in braccio, come se vi si fosse seduta spontaneamente, le accarezzo la testolina attraverso la plastica.
Entriamo e sbrighiamo velocemente la procedura.
Usciamo a testa bassa, con una bimba pelosa in meno da amare ed un peso in più nel cuore da sopportare.
Ora Casper è un angioletto buffo che scorrazza sul Ponte.
E l'unico pensiero consolante, l'unico che mi tenga a galla nel fiume amaro delle mie lacrime rabbiose, è sapere che lei non è più in pericolo e che un giorno la rivedrò.
Arrivederci, piccola Casper :'- ...
lunedì 19 aprile 2010
dalla colonia (27): un momento per nascere ed uno per morire
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5 commenti:
Piango tanto ogni volta che passo di qui..mi dispiace, tantissimo..
ti abbraccio forte forte..Nasi nasi alla piccola meravigliosa Casper..
vita e morte, purtroppo la seconda spesso colpisce i nostri fratelli felini (ed altri quadrupedi) troppo presto, all'improvviso, senza lasciarci il tempo di elaborare il lutto, perchè vita nuova ci chiama.
ti capisco benissimo, nella tua descrizione ci sono anch'io, altre volte, quando sora morte ha toccato i miei.
abbraccio
ho pianto per casper! so cosa hai avete proevato.
atnta ch giada non vada oltre il limit se no ci vuole il cesareo mi è successo con sigyn mamma di bakunin e scodajut e di un altro piccolo che non ha visto la luce
Sononera: grazie per la condivisione. Come ho detto alla fine del tristissimo racconto, mi consola solo sapere che ora la nostra Puffetta non corre più pericoli ed è libera di scorazzare sul Ponte.
Fabio: già. E tu lo sai fin troppo bene, vero? :'-(
Come diceva il grande Totò, la morte "è 'na livella". Ma continuo a chiedermi perché, con tanta merda in giro da spalar via, se la prenda con creature dolci, pure ed innocenti come la nostra cara Casper.
Paola: grazie anche a te per la comprensione. Quanto a Giada, non possiamo fare quasi nulla, nessuna di noi ha posto dove tenerla, giacché nel mio garage, purtroppo, è tornato Cloudy, poiché chi l'ha adottato ha detto che non si era ancora ambientato e che non se la sentiva di tenere un gatto "problematico". Per cui prego che Giada ce la faccia da sola e che la Grande Madre e la dea Bastet la proteggano.
E' devastante questa impotenza, fa venire voglia di mandare tutto a fanculo.
Ma non servirebbe a nulla e loro, che hanno solo noi, resterebbero soli.
E non lo meritano.
Ho riavuto il computer solo ieri sera, perciò apprendo di Gasper solo adesso. Come mi dispiace!
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