Dopo l'infame carognata ai danni dei nostri bimbi pelosi, in spregio ai nostri enormi sforzi e a vantaggio della mia gastrite stagionale, sono passati tre giorni in cui, "solo" per l'amore infinito nei loro confronti e per un inspiegabile, congenito senso del dovere nei confronti della vita, ho continuato a prendermi cura, insieme all'infaticabile T., dei nostri sfortunati mici.Domenica 21 marzo: in una silenziosissima ed attonita primavera (giacché tutte le maledizioni erano volate a sufficienza il giorno prima), abbiamo sfamato i gatti come potevano, con ciotole e piatti di plastica, tanto per garantir loro il cibo quotidiano. Il giorno prima avevo comunque acquistato altri tre sottovasi rettangolari, in modo da poter fornire un supporto adeguato alle pappe dei gatti. Ne ho dati due a T. ed uno l'ho tenuto io.
Tanta amarezza nel cuore e tanto acido nello stomaco (mio); ma almeno loro avevano mangiato.
T. mi dice che il giorno prima è passato un signore il quale, dispiaciutissimo ed amareggiato per l'infame furto, le ha promesso che costruirà una nuova casetta GRATIS, così i gatti avranno di nuovo la loro mangiatoia. E che se ce la porteranno via, ne farà un'altra.
Sono troppo demoralizzata per credere alle promesse di uno che neanche conosco: per cui mi limito a rispondere che quando vedrò, ci crederò.Lunedì 22 marzo, per non farci mancar nulla, è pure piovuto, tant'è che sono arrivata in anticipo sulla nostra consueta "tabella di marcia" per evitare che i gatti, già privati dell'utilissima e preziosissima (PER NOI) casetta-mangiatoia, restassero senza cibo.
Le poche ciotole provvisorie che eravamo riuscite a posizionare i giorni precedenti
erano piene di terra e foglie, probabilmente qualcuno (e voglio credere fosse solo un cane tra i tanti che passano purtroppo da quelle parti) aveva raspato il terreno, ricoprendo, purtroppo, gli unici contenitori utilizzabili per cibo ed acqua. Ho pulito come potevo, ho distribuito il cibo ai presenti (non tutti) e poi me ne sono andata, senza poter lasciare granché per gli assenti, visto che non c'era più un posto asciutto e pulito in cui depositare il cibo. T. è passata dopo di me, ha visto gli assenti ed è riuscita, in qualche modo, a dar da mangiare anche a loro.Martedì 23 marzo, nonostante lo sconforto, decido di distribuire tre appelli per l'adozione di Trilly, Briciolo e Cloudy; nel pomeriggio, poiché la mattina è comunque SEMPRE dedicata alla colonia, vado in due ambulatori veterinari, compreso quello del nostro consueto vet.Mercoledì 24 marzo, mentre stiamo sfamando come di consueto i nostri poveri bimbi, in una delle tante (troppe) auto che passano nella famigerata strada c'è il signore che aveva parlato di costruirci una nuova mangiatoia. Passa e saluta. Dopo pochi minuti torna indietro, il portabagagli dell'auto è semiaperto...
E questo è il piccolo miracolo reso possibile grazie alla gentilezza e bontà d'animo di una persona sensibile che, "solo" perché ci aveva "viste tanto demoralizzate dopo il furto" s'è preso l'impegno di costruire un'altra casetta nel più breve tempo possibile.
Non è bella, nè grande come la precedente, ma è funzionale e, per noi, è TUTTO.
E loro si adeguano in fretta alla nuova sistemazione.
Casper ed Elena, che qui sembrano (ma siamo certe non lo siano) madre e figlia, approfittano del bel sole caldo per mangiare all'aperto (l'ombra in basso a destra è la mia...).
Insomma, un raggio di sole, in tutti i sensi, dopo tanta amarezza e pioggia e buio.
I giorni seguenti trascorrono fra momenti in cui i trattori (che arano ulteriormente il campo) terrorizzano ed infastidiscono i poveri mici, per cui cerchiamo di sfamarli, infilando sotto la rete un po' di cibo sull'erba (vedere foto sotto) e qualche giornata di sole in cui le cose sembrano filare abbastanza lisce.Ma se qualcuno pensa che si possa tirare un sospiro di sollievo, si sbaglia.
Ieri ha ripreso a piovere e ieri sera c'è stato il primo temporale dell'anno.
T. mi ha riferito che, in un breve momento di tregua del diluvio, ha visto arrivare solo Casper, ma degli altri nessuna traccia.
Inoltre ci sono Elena, Giada e Felix gravide e ciò significa che, come minimo, ci sono altri 12 mici in arrivo, i quali chissà dove e come nasceranno, quale sarà il loro stato di salute e come sopravviveranno.
Per finire ieri Giada aveva l'occhio sinistro che scolava; chiesto un parere al solito vet, stamattina abbiamo tentato, invano, di darle una pomata curativa. Invano, appunto.
Per fortuna, se così si può dire, l'occhio oggi sembrava migliorato e non resta che pregare perché la gatta stia bene. E con lei tutti gli altri.
Erano presenti tutti, compresa una ritardataria Felix, tranne Camelia, che non vediamo da qualche giorno e per la quale cerchiamo di pensare abbia approfittato del cibo nella casetta quando noi non eravamo presenti.
Insomma, la situazione continua ad essere molto difficile e pesante.Basterebbe poco e le cose sarebbero un po' più semplici da gestire.
Poi, certo, ci vorrebbero tanti soldi, tanti davvero, per poter avere la tranquillità, quantomeno economica, di curare e sistemare come vorremmo queste povere creature innocenti.
In compenso, invece, non mancano le manifestazioni d'insensibilità ed ignoranza profonda, come quella che abbiamo sentito stamattina, "donataci" da uno dei tanti passanti pieni di buon tempo (eufemismo per dire che non ha un cazzo da fare) secondo il quale non è giusto che noi diamo da mangiare ai gatti poiché così turbiamo l'equilibrio naturale, giacché i gatti possono (uso la sua assurda parola) "progredire" lo stesso da soli come hanno fatto in tutti questi anni.
Per rispetto alla sua età avanzata ho evitato di fare polemica, giacché sarebbe stata del tutto inutile.
Ma a proposito di equilibrio e visto che una persona del genere non riveste alcuna utilità nel quadro generale in cui è inserita, gli ho silenziosamente augurato che la natura faccia presto il suo corso e ce lo tolga dalle palle, ché di gente così il mondo non ha certamente bisogno.
Di certo, non il mio.
mercoledì 31 marzo 2010
dalla colonia (24) - un piccolo spiraglio, ma a bassa voce
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6 commenti:
fallo progredire da solo il fancazzista filosofo. chiudilo in un recinto al freddo senza cibo, poi vediamo se miagola o crepa!
Anche se sono rare, per fortuna esistono anche le persone sensibili. Trovo la casetta carina e comunque, anche se piccola, vi dà la possibilità di mettere le ciotole al riparo dalla pioggia. Speriamo che incontriate altre persone dotate di buoni sentimenti.
Fabio: come diceva il grande Eduardo, "Ogni ora muore un imbecille: ma ne nascono due!".
E' una battaglia ìmpari, per l'imbattibile superiorità numerica delle teste di cazzo nullafacenti che, sebbene nessuno abbia chiesto loro nulla, s'arrogano il diritto di sentenziare e criticare il nobile operato altrui (già così raro in questo mondo pieno d'egoismo ed ignoranza).
Ornella: sempre troppo poche le persone sensibili.
Gocce in un mare sconfinato che, nel frattempo, è diventato un oceano. Amaro.
la tribù fa il tipo per il gentile signore che ha cpostruito la casetta e per tutte le anime gentili nello stesso tempo gufa con tutta la sua potenza contro i maledetti!
ehM: TiFO
Paola: grazie, abbiamo bisogno di molto supporto, qualunque sia la direzione che prende...
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