Forse pubblico foto troppo belle, che non rendono l'idea della drammatica situazione in cui si trovano i nostri bimbi.
Forse non è chiaro che abbiamo bisogno di un aiuto concreto.
Meglio ancora, di un miracolo.
Peccato io non creda ai miracoli, di nessun tipo.
Così, questi sono gli sconsolatissimi scatti di stamattina.
Poche righe per spiegare caso mai non fosse chiaro qualcosa.
Ché le immagini parlano sufficientemente da sole.
Anzi: urlano.
Briciolo con occhi scolanti e probabile rinite
Casper sul terreno, tra fango, foglie e resti vari
Giada che mangia (sullo sfondo una delle due cucce mascherata alla meno peggio dopo che la potatura "necessaria" di alberi e cespugli ha tolto quel poco di mimetizzazione naturale offerta dalla vegetazione)
Giada ed Elena tra fango, foglie e resti di piante di granturco
Cheope che mastica e gioca con il rotolo di carta (ed Elena sullo sfondo)
Casper, sul terreno umido e terroso
Lo sconfortante scenario in cui cerchiamo di dar loro cibo e coccole; sullo sfondo l'enorme, disabitato, inaccessibile (a noi, in quanto proprietà privata) fabbricato in cui i mici trovano riparo alla meno peggio.
E con le piogge ed il freddo in arrivo non saranno certi mesi facili...
venerdì 27 novembre 2009
dalla colonia (10) - scatti di oggi
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domenica 22 novembre 2009
dalla colonia (9) - aggiornamenti
Gli aggiornamenti sono molti ed alcuni perfino buoni (non mi azzardo a dire di più per motivi prudentemente scaramantici...)
Sabato 7 novembre, nonostante la situazione da "allarme giallo", dovuta a Cheope con la tosse, Briciolo con occhio destro spurgante ed Elena copiosamente sbavante, T. ed io ci siamo fatte coraggio per riuscire a portare i malati dal vet e fare qualcosa per loro, visto che le perdite tra i nostri amati bimbi pelosi sono ancora relativamente recenti e comunque tuttora motivo di lacrime amare e dolorose.
Dei tre in situazione critica siamo riuscite a prendere solo l'adorabile Cheope,
detto Cheopotto per come è aumentata la sua stazza rispetto a qualche mese fa.
Mentre Briciolo,
pur essendo da poco diventato più avvicinabile e facendosi addirittura accarezzare da T., è rimasto prudentemente a distanza e nonostante i tentativi di cattura.
Allora abbiamo preso Briciola,
con l'intenzione di farle il test FELV-FIV e la speranza che, essendo sana, la si potesse vaccinare e predisporre così all'adozione in piena regola.
Caricati i due mici e lasciati gli altri con sufficiente cibo a disposizione, ci siamo avviate all'ambulatorio.
Sia Briciola, sia Cheope sono stati buonissimi in auto, dimostrando ancora una volta il loro ottimo carattere, e anche durante le visite, notoriamente poco gradite ai piccoli felini, sono stati tranquilli, quasi sereni (sono certa che capissero d'esser stati portati là per il loro bene).
Briciola è stata testata ed è risultata NEGATIVA.
Tra le lacrime, una volta tanto di gioia, l'abbiamo fatta vaccinare e preparato il suo bel libretto sanitario.
Le stiamo cercando casa, lo merita come tutti gli altri, ma il suo caso ci sta particolarmente a cuore, perché è buona, dolcissima e ama le coccole: insomma, tutto ciò che, a torto o a ragione, ci si "aspetta" da un gatto.
Cheope invece è stato trattato con l'antibiotico per un principio di bronchite, ma siccome il vet l'ha trovato in buone condizioni generali, ha consigliato di riportarlo in colonia e di proseguire, dal lunedì successivo e per dieci giorni, con una pastiglia di Baytril ogni mattina, mescolata al cibo.
Stesso trattamento per Briciolo, che sembrava essersi pienamente ripreso e con l'occhio che non spurgava più. Purtroppo oggi l'occhio ha ripreso a scolare: in settimana T. riproverà un altro trattamento con l'antibiotico; ma di certo poter portar via anche lui da quel postaccio infame sarebbe il modo migliore per farlo guarire.
Nel frattempo anche Eolo,
che da qualche giorno starnutiva e se ne stava in disparte, facendoci temere che anche lui sarebbe caduto vittima di probabile rinite o raffreddore, è stato pazientemente (visto che soffia SEMPRE) trattato con antibiotico da T. che è riuscita a somministrargliene una dose quasi ogni giorno, nascondendola nell'appetitoso patè. Il trattamento è stato efficace: a tal punto che qualche giorno dopo il "buon" Eolo ha ripreso a cacciar via gli altri maschi, prendendosela soprattutto con i poveri Toti e Briciolo.
Legge di natura, purtroppo.
A questo proposito, Toti
manca da alcuni giorni: essendo il fratello di Briciolo e Briciola, sebbene più schivo dei due, T. gli è molto affezionata ed ovviamente anch'io sono in pensiero per la sua prolungata assenza.
Questa è Elena,
in una foto di oggi, nella desolazione del campo reso fangoso dall'umidità, tra Casper (in alto nella foto) e Briciolo (accovacciato a destra) e qui in una scattata ad agosto,
vicino a sua figlia Chloe, quando le sventure erano ancora lontane.
Si è ripresa abbastanza dalla brutta stomatite che le ha impedito di nutrirsi per giorni: purtroppo ha un pessimo carattere e quando altri mici si avvicinano, lei ringhia e soffia a chiunque, maschio o femmina, cucciolo o adulto che sia.
T. la vede da almeno quattro anni e NON è mai riuscita nè ad avvicinarsi troppo, nè tantomeno ad accarezzarla. Per cui non è stato possibile curarla in alcun modo.
Giada (qui con Cheope e la mangiatoia sullo sfondo)
è diventata una frequentatrice un po' più regolare: il suo pelo lucido si nota bene in questa foto (sullo sfondo Briciolo, Casper, Felix e le gambe di T. :-))
ma non rende comunque l'idea di quanto sia bella. Una pantera nera con gli occhi verdi come la giada, appunto.
Anche per lei un profondo rammarico per non poterle dare una sistemazione, ovviamente contribuendo alla sua sterilizzazione e vaccinazione.
Anche Felix,
è abbastanza costante, anche se non è un'assidua presenza quotidiana. E' buona e si lascia accarezzare perfino mentre mangia, sono certa che non farebbe alcuna fatica ad abituarsi a stare in casa.
Nel fratttempo abbiamo scoperto che Ebano
è in realtà una femmina, più schiva di Giada, ma ugualmente bella, caratterizzata da una coda particolare in cui sono visibili gli anelli nonostante il mantello nero: e l'abbiamo chiamata Camelia.
Anche lei, come Felix, non è frequentatrice costante, ma stando alla direzione da cui la vediamo arrivare di solito, pensiamo (e speriamo) che abiti o comunque gironzoli intorno ad una casa posta su uno dei lati del campo (a sinistra nella foto).
Insomma: nonostante tutti i nostri sforzi, i miracoli che riusciamo a fare con la nostra scarsità di mezzi (e la quasi totale assenza di aiuti, poiché le gattare, si sa, si devono arrangiare) rimane sempra una profonda amarezza nel cuore, sapendo che i mici rimangono in questo posto, dove il riparo non è vicino al cibo, anche se abbiamo potuto installare una mangiatoia (qui fotografata in una rara giornata di sole)
dove è sempre -e purtroppo- necessario attraversare questa maledetta strada:
e dove, soprattutto, basterebbe un po' di comprensione e sensibilità da parte degli avari padroni di tutto questo complesso (qui una parte del fabbricato dal quale vediamo uscire i nostri amati bimbi pelosi; il cielo azzurro risale a qualche tempo fa, quando la vegetazione era ancora verde e dava un'aria meno sconfortante al posto)
per consentire ai mici una vita più tranquilla e priva di tutti i pericoli cui sono invece, ingiustamente e QUOTIDIANAMENTE sottoposti.
Purtroppo in giornate come oggi, quando la pioviggine inzuppa tutto e tutti, è difficile essere ottimisti e sperare che le cose possano andare bene.
Nei campi adiacenti hanno già cominciato a ridurre in ceppi tutte le robinie che costeggiano la strada: non che servano di riparo in questa stagione, ma quando dobbiamo lasciare mici in questa desolazione, è quasi impossibile non farsi prendere dalla tristezza e dal senso di impotenza.
Soprattutto quando dobbiamo andarcene via da queste meravigliose creature, tutt'altro che opportuniste - come troppi idioti ancora credono - bisognose anche di coccole e capaci di regalare grandi gioie e sorrisi, i nostri amati bimbi pelosi che vorremmo fossero TUTTI amati e rispettati come meritano.
Sabato 7 novembre, nonostante la situazione da "allarme giallo", dovuta a Cheope con la tosse, Briciolo con occhio destro spurgante ed Elena copiosamente sbavante, T. ed io ci siamo fatte coraggio per riuscire a portare i malati dal vet e fare qualcosa per loro, visto che le perdite tra i nostri amati bimbi pelosi sono ancora relativamente recenti e comunque tuttora motivo di lacrime amare e dolorose.
Dei tre in situazione critica siamo riuscite a prendere solo l'adorabile Cheope,
detto Cheopotto per come è aumentata la sua stazza rispetto a qualche mese fa.
Mentre Briciolo,
pur essendo da poco diventato più avvicinabile e facendosi addirittura accarezzare da T., è rimasto prudentemente a distanza e nonostante i tentativi di cattura.
Allora abbiamo preso Briciola,
con l'intenzione di farle il test FELV-FIV e la speranza che, essendo sana, la si potesse vaccinare e predisporre così all'adozione in piena regola.
Caricati i due mici e lasciati gli altri con sufficiente cibo a disposizione, ci siamo avviate all'ambulatorio.
Sia Briciola, sia Cheope sono stati buonissimi in auto, dimostrando ancora una volta il loro ottimo carattere, e anche durante le visite, notoriamente poco gradite ai piccoli felini, sono stati tranquilli, quasi sereni (sono certa che capissero d'esser stati portati là per il loro bene).
Briciola è stata testata ed è risultata NEGATIVA.
Tra le lacrime, una volta tanto di gioia, l'abbiamo fatta vaccinare e preparato il suo bel libretto sanitario.
Le stiamo cercando casa, lo merita come tutti gli altri, ma il suo caso ci sta particolarmente a cuore, perché è buona, dolcissima e ama le coccole: insomma, tutto ciò che, a torto o a ragione, ci si "aspetta" da un gatto.
Cheope invece è stato trattato con l'antibiotico per un principio di bronchite, ma siccome il vet l'ha trovato in buone condizioni generali, ha consigliato di riportarlo in colonia e di proseguire, dal lunedì successivo e per dieci giorni, con una pastiglia di Baytril ogni mattina, mescolata al cibo.
Stesso trattamento per Briciolo, che sembrava essersi pienamente ripreso e con l'occhio che non spurgava più. Purtroppo oggi l'occhio ha ripreso a scolare: in settimana T. riproverà un altro trattamento con l'antibiotico; ma di certo poter portar via anche lui da quel postaccio infame sarebbe il modo migliore per farlo guarire.
Nel frattempo anche Eolo,
che da qualche giorno starnutiva e se ne stava in disparte, facendoci temere che anche lui sarebbe caduto vittima di probabile rinite o raffreddore, è stato pazientemente (visto che soffia SEMPRE) trattato con antibiotico da T. che è riuscita a somministrargliene una dose quasi ogni giorno, nascondendola nell'appetitoso patè. Il trattamento è stato efficace: a tal punto che qualche giorno dopo il "buon" Eolo ha ripreso a cacciar via gli altri maschi, prendendosela soprattutto con i poveri Toti e Briciolo.
Legge di natura, purtroppo.
A questo proposito, Toti
manca da alcuni giorni: essendo il fratello di Briciolo e Briciola, sebbene più schivo dei due, T. gli è molto affezionata ed ovviamente anch'io sono in pensiero per la sua prolungata assenza.
Questa è Elena,
in una foto di oggi, nella desolazione del campo reso fangoso dall'umidità, tra Casper (in alto nella foto) e Briciolo (accovacciato a destra) e qui in una scattata ad agosto,
vicino a sua figlia Chloe, quando le sventure erano ancora lontane.
Si è ripresa abbastanza dalla brutta stomatite che le ha impedito di nutrirsi per giorni: purtroppo ha un pessimo carattere e quando altri mici si avvicinano, lei ringhia e soffia a chiunque, maschio o femmina, cucciolo o adulto che sia.
T. la vede da almeno quattro anni e NON è mai riuscita nè ad avvicinarsi troppo, nè tantomeno ad accarezzarla. Per cui non è stato possibile curarla in alcun modo.
Giada (qui con Cheope e la mangiatoia sullo sfondo)
è diventata una frequentatrice un po' più regolare: il suo pelo lucido si nota bene in questa foto (sullo sfondo Briciolo, Casper, Felix e le gambe di T. :-))
ma non rende comunque l'idea di quanto sia bella. Una pantera nera con gli occhi verdi come la giada, appunto.
Anche per lei un profondo rammarico per non poterle dare una sistemazione, ovviamente contribuendo alla sua sterilizzazione e vaccinazione.
Anche Felix,
è abbastanza costante, anche se non è un'assidua presenza quotidiana. E' buona e si lascia accarezzare perfino mentre mangia, sono certa che non farebbe alcuna fatica ad abituarsi a stare in casa.
Nel fratttempo abbiamo scoperto che Ebano
è in realtà una femmina, più schiva di Giada, ma ugualmente bella, caratterizzata da una coda particolare in cui sono visibili gli anelli nonostante il mantello nero: e l'abbiamo chiamata Camelia.
Anche lei, come Felix, non è frequentatrice costante, ma stando alla direzione da cui la vediamo arrivare di solito, pensiamo (e speriamo) che abiti o comunque gironzoli intorno ad una casa posta su uno dei lati del campo (a sinistra nella foto).
Insomma: nonostante tutti i nostri sforzi, i miracoli che riusciamo a fare con la nostra scarsità di mezzi (e la quasi totale assenza di aiuti, poiché le gattare, si sa, si devono arrangiare) rimane sempra una profonda amarezza nel cuore, sapendo che i mici rimangono in questo posto, dove il riparo non è vicino al cibo, anche se abbiamo potuto installare una mangiatoia (qui fotografata in una rara giornata di sole)
dove è sempre -e purtroppo- necessario attraversare questa maledetta strada:
e dove, soprattutto, basterebbe un po' di comprensione e sensibilità da parte degli avari padroni di tutto questo complesso (qui una parte del fabbricato dal quale vediamo uscire i nostri amati bimbi pelosi; il cielo azzurro risale a qualche tempo fa, quando la vegetazione era ancora verde e dava un'aria meno sconfortante al posto)
per consentire ai mici una vita più tranquilla e priva di tutti i pericoli cui sono invece, ingiustamente e QUOTIDIANAMENTE sottoposti.
Purtroppo in giornate come oggi, quando la pioviggine inzuppa tutto e tutti, è difficile essere ottimisti e sperare che le cose possano andare bene.
Nei campi adiacenti hanno già cominciato a ridurre in ceppi tutte le robinie che costeggiano la strada: non che servano di riparo in questa stagione, ma quando dobbiamo lasciare mici in questa desolazione, è quasi impossibile non farsi prendere dalla tristezza e dal senso di impotenza.
Soprattutto quando dobbiamo andarcene via da queste meravigliose creature, tutt'altro che opportuniste - come troppi idioti ancora credono - bisognose anche di coccole e capaci di regalare grandi gioie e sorrisi, i nostri amati bimbi pelosi che vorremmo fossero TUTTI amati e rispettati come meritano.
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